Vazon durable: risposte alpine al riscaldamento globale
Riqualificazione di una grangia in borgata Vazon, comune di Oulx (TO), 1650 m

 

Luca Mercalli spiega perchè ri-abitare la montagna

In pianura fa sempre più caldo, la zanzara tigre arrivata dal Vietnam rende le estati invivibili, adattarsi vuol dire prepararsi a scenari climatici futuri sempre più estremi.

Luca Mercalli: la mia attività scientifica e divulgativa

Ecco perché ho scelto di salir di quota: abitare, almeno per il semestre estivo,
alla borgata Vazon, 1650 m, alta Val di Susa.

 

Ho raccontato questa esperienza nel libro, "Salire in montagna" (Einaudi), uscito a settembre 2020.

"Perché investire denaro ed energie nella ristrutturazione di una vecchia e scomoda baita nel cuore delle Alpi Cozie?
Questo è il racconto di una migrazione verticale, con i suoi successi e i suoi ostacoli, per fuggire il riscaldamento globale che rende sempre piú roventi le estati nelle città.
Le montagne, con la loro frescura, sono a due passi e offrono nuove possibilità di essere riabitate; e ciò attraverso il recupero di borgate abbandonate con tecniche di bioedilizia rispettose del paesaggio ma all’altezza delle necessità di agio e di connettività per poterci vivere e lavorare. Per salvarci dall’emergenza climatica e ridare spazio alla contemplazione di ciò che resta della natura. "

 

 


Qui l'articolo comparso sul Corriere della Sera il 1/8/2020, a firma di Beba Marsano.
 

 

Qui la carta di Budoia per l'adattamento ai cambiamenti climatici dei comuni alpini.

Qui il manifesto di Camaldoli per una nuova centralità della montagna.

 

Dove: siamo in comune di Oulx (TO), nella zona asciutta delle Alpi occidentali interne al confine con le Hautes Alpes francesi.
Un luogo molto soleggiato, con limitate precipitazioni (550-700 mm/anno), moderatamente nevoso d’inverno. Lo sperone del monte Cotolivier (2100 m) si protende dalla base dello Chaberton (3131 m) a separare la valle della Ripa da quella di Bardonecchia. Il suo versante meridionale, l’adret, beneficia di un ottimo soleggiamento anche invernale che ha permesso fin dall’antichità l’insediamento di borgate d’alta quota abitate tutto l’anno. E’ una regione storicamente percorsa fin dall'epoca romana, in seguito area degli antichi Escartons, condivisa tra Italia e Francia, da sempre terra multiculturale e di commercio tra occidente e Mediterraneo.


Borgata Vazon durante la manifestazione "Borgate dal vivo" il 12 agosto 2018

 
 

Il progetto: una vecchia grangia, datata 1732, disabitata da tempo, da recuperare e trasformare in un esempio di sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica e alimentare, grazie ai suoi terreni e al bosco di larici. Un’autentica antica abitazione alpina, in grado di restituire intatto il fascino di generazioni di abitanti di un territorio tanto bello quanto severo. Un programma di riqualificazione edilizia e rivitalizzazione culturale delle terre alte in linea con le più avanzate visioni di sviluppo dolce dell’arco alpino. Un esempio concreto di realizzazione delle mille teorie enunciate in decenni di convegni e di programmi per il territorio. Un progetto personale ma aperto alla collettività: stanze per ospitalità diffusa e la grande stalla come luogo di incontri scientifici e culturali.

 

 
Come: una ristrutturazione rispettosa delle tipologie architettoniche locali ma in grado di sfruttare le migliori tecnologie e materiali per l'efficienza energetica e l'autoproduzione di energia, dal cappotto interno ai serramenti basso emissivi, dal riscaldamento a pompa di calore aria-aria ai pannelli fotovoltaici e collettori solari termici, dall'integrazione riscaldamento con stufe a legna ai controlli in remoto dell'attivazione e funzionalità impianti.
Oltre alla casa anche la mobilità è un capitolo importante della sostenibilità: già oggi grazie alle colonnine di ricarica di Oulx mi è possibile raggiungere la borgata Vazon in auto elettrica.

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